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Furti a San Marino, gli alibi del 26enne serbo non reggono

3 gen 2009
Gendarme
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Gli elementi a carico del serbo 26enne fermato la notte di Capodanno sono tali da aver portato il commissario della legge Battaglino a convalidare il fermo di polizia. L’uomo non ha giustificato la sua presenza in territorio e soprattutto il possesso, nel bagagliaio della macchina con targa austriaca sulla quale viaggiava, di arnesi da scasso, una ricetrasmittente e una torcia elettrica. Strumenti compatibili con i segni di effrazione compiuti in alcune ville della zona di Domagnano, Torraccia, Falciano e Dogana. Su quest’area si è concentrato il lavoro degli agenti, con sopralluoghi e minuziosa raccolta di testimonianze.
L’uomo ha detto di essersi perso, cosa poco probabile dal momento che la sua auto era stata segnalata in territorio altre tre volte, in precedenza. Quello della gendarmeria dal 19 dicembre a oggi è stato un vero e proprio tour de force, culminato la notte del 31, quando il serbo è stato intercettato. Sul territorio giravano 8 pattuglie di gendarmi più altre due della Guardia di Rocca. L’uomo risulta residente in Austria e senza dimora in Italia, dove però risiede la compagna, a Bellaria Igea Marina.
Tre ore di interrogatorio alla presenza del giudice Battaglino e dell’avvocato d’ufficio Andrea Belluzzi, anche per fare luce su presunti complici. In fuga, dopo l’ultimo tentativo ai danni della villa dell’ex consigliere Volpinari, erano stati avvistati due uomini.
Le indagini dei gendarmi si concentrano ora su nuovi sopralluoghi nelle abitazioni colpite e raccolta di testimonianze.

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