“Sarà la commissione mista italo-sammarinese, già convocata per il 30 ottobre, la sede in cui affrontare le questioni relative ai rapporti tra i due stati in materia finanziaria e valutaria”. Così il Segretario di Stato alle Finanze e al Bilancio Stefano Macina, dopo l’ultimo articolo apparso sul quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”, che profetizza una replica del cosiddetto “assedio del ‘97” di San Marino da parte della guardia di finanza. “Non ci si deve mai dimenticare – prosegue Macina – che la Repubblica di San Marino è nell’area valutaria euro e che con l’Italia ci sono accordi e convenzioni in materia”.
Per il presidente dell’Abs, l’Associazione Bancaria Sammarinese, Pier Paolo Fabbri, l’articolo de “Il Sole 24 Ore” è solo l’ultimo di una lunga serie e non stupisce più di tanto perché, come gli altri, attacca l’immagine di San Marino e del sistema bancario sammarinese e lo fa riportando talvolta inesattezze. Secondo Fabbri stupisce invece la debolezza nella comunicazione delle istituzioni sammarinesi che replicano solo su organi di stampa locali, quando “Il Sole 24 Ore” ha invece un’influenza a livello italiano ed anche internazionale. “Mercati – precisa Fabbri – con cui le nostre banche hanno rapporti e quindi ne subiscono un danno”.
Per quel che concerne l’obbligo di dichiarazione valutaria, per portare a San Marino somme in contanti superiori ai 10mila euro, Fabbri lo considera un appesantimento procedurale ma è un regolamento europeo (il 1889/2005) che vale per tutti i paesi e quindi non è una regola in chiave anti-sammarinese. Per il presidente dell’Abs, infine, occorre fare nette distinzioni tra inchiesta Re Nero, la questione dei codici operativi delle banche e il trasporto di valuta in contanti verso San Marino. “Questioni che spesso – conclude Fabbri – negli articoli della stampa nazionale italiana, vengono invece inspiegabilmente confuse”.
Per il presidente dell’Abs, l’Associazione Bancaria Sammarinese, Pier Paolo Fabbri, l’articolo de “Il Sole 24 Ore” è solo l’ultimo di una lunga serie e non stupisce più di tanto perché, come gli altri, attacca l’immagine di San Marino e del sistema bancario sammarinese e lo fa riportando talvolta inesattezze. Secondo Fabbri stupisce invece la debolezza nella comunicazione delle istituzioni sammarinesi che replicano solo su organi di stampa locali, quando “Il Sole 24 Ore” ha invece un’influenza a livello italiano ed anche internazionale. “Mercati – precisa Fabbri – con cui le nostre banche hanno rapporti e quindi ne subiscono un danno”.
Per quel che concerne l’obbligo di dichiarazione valutaria, per portare a San Marino somme in contanti superiori ai 10mila euro, Fabbri lo considera un appesantimento procedurale ma è un regolamento europeo (il 1889/2005) che vale per tutti i paesi e quindi non è una regola in chiave anti-sammarinese. Per il presidente dell’Abs, infine, occorre fare nette distinzioni tra inchiesta Re Nero, la questione dei codici operativi delle banche e il trasporto di valuta in contanti verso San Marino. “Questioni che spesso – conclude Fabbri – negli articoli della stampa nazionale italiana, vengono invece inspiegabilmente confuse”.
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