Il Segretario di Stato Macina, nega categoricamente questa eventualità.
“La questione del denaro transfrontaliero e della imminente nuova normativa europea in materia, l’abbiamo discussa quindici giorni fa a Roma al ministero del tesoro. E’ in fase di stesura il verbale. E non mi risulta assolutamente che l’Italia voglia installare una sorta di dogana ai confini con San Marino”. Il Segretario di Stato alle Finanze Stefano Macina, commenta così le dichiarazioni del tenente colonnello della Polizia Tributaria di Rimini Gianfranco Lucignano, che ha preannunciato la presenza di una pattuglia delle Fiamme Gialle, in prossimità dell’ingresso in Repubblica, a partire da settembre, per controlli sui flussi di contanti, superiori ai 10mila euro. “Il problema non è tra San Marino e Italia – prosegue Macina –. Le stesse misure verranno introdotte tra paese e paese dell’Unione Europea e la soluzione che si prospetta non è certo quella del ripristino delle frontiere”. San Marino, anche in ragione della normativa antiriciclaggio appena approvata, emanerà un decreto in materia. Il Moneyval, nella sessione che inizia il 5 luglio, esprimerà intanto l’atteso parere sulla nuova legge sammarinese varata per evitare la paventata procedura d’infrazione.
In replica alle affermazioni del tenente colonnello Lucignano, Macina tiene a precisare anche un altro aspetto: “Non è vero – dichiara – che San Marino non risponde alle richieste di informazioni provenienti dall’Italia, sulla base dell’accordo del 2001”.
Per quel che riguarda i trasferimenti di contante da banche italiane a sammarinesi prosegue, nel frattempo, il dialogo tra le rispettive banche centrali. Con una nota protocollata del 19 giugno, inviata a tutte le filiali di Bankitalia, il governatore Mario Draghi ha rimarcato che il problema è la codificazione delle banche sammarinesi. “A Banca Centrale – dichiara Macina – sono già stati concessi i necessari codici per l’operatività e a breve li avranno anche gli istituti bancari. I problemi emersi recentemente – conclude il segretario di Stato alle Finanze – non sono frutto di malafede. E’ solo una questione di procedure. E sono certo che emergerà in tutta chiarezza”.
“La questione del denaro transfrontaliero e della imminente nuova normativa europea in materia, l’abbiamo discussa quindici giorni fa a Roma al ministero del tesoro. E’ in fase di stesura il verbale. E non mi risulta assolutamente che l’Italia voglia installare una sorta di dogana ai confini con San Marino”. Il Segretario di Stato alle Finanze Stefano Macina, commenta così le dichiarazioni del tenente colonnello della Polizia Tributaria di Rimini Gianfranco Lucignano, che ha preannunciato la presenza di una pattuglia delle Fiamme Gialle, in prossimità dell’ingresso in Repubblica, a partire da settembre, per controlli sui flussi di contanti, superiori ai 10mila euro. “Il problema non è tra San Marino e Italia – prosegue Macina –. Le stesse misure verranno introdotte tra paese e paese dell’Unione Europea e la soluzione che si prospetta non è certo quella del ripristino delle frontiere”. San Marino, anche in ragione della normativa antiriciclaggio appena approvata, emanerà un decreto in materia. Il Moneyval, nella sessione che inizia il 5 luglio, esprimerà intanto l’atteso parere sulla nuova legge sammarinese varata per evitare la paventata procedura d’infrazione.
In replica alle affermazioni del tenente colonnello Lucignano, Macina tiene a precisare anche un altro aspetto: “Non è vero – dichiara – che San Marino non risponde alle richieste di informazioni provenienti dall’Italia, sulla base dell’accordo del 2001”.
Per quel che riguarda i trasferimenti di contante da banche italiane a sammarinesi prosegue, nel frattempo, il dialogo tra le rispettive banche centrali. Con una nota protocollata del 19 giugno, inviata a tutte le filiali di Bankitalia, il governatore Mario Draghi ha rimarcato che il problema è la codificazione delle banche sammarinesi. “A Banca Centrale – dichiara Macina – sono già stati concessi i necessari codici per l’operatività e a breve li avranno anche gli istituti bancari. I problemi emersi recentemente – conclude il segretario di Stato alle Finanze – non sono frutto di malafede. E’ solo una questione di procedure. E sono certo che emergerà in tutta chiarezza”.
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