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Gdf Siena: 31 denunce per contrabbando ultraleggeri con San Marino

18 ott 2011
San Marino - Gdf Siena: 31 denunce per contrabbando ultraleggeri con San Marino
San Marino - Gdf Siena: 31 denunce per contrabbando ultraleggeri con San Marino
Trentuno persone sono state denunciate per contrabbando e 16 aeromobili ultraleggeri del valore stimato di 1,6 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Siena perché illecitamente importati dalla Repubblica di San Marino, con un'evasione Iva di 320mila euro. E' l'esito dell'operazione "Tango Sette", illustrata questa mattina dalle Fiamme Gialle di Siena, avviata nel luglio 2010, che ha portato alla scoperta di società accusate di riuscire a immatricolare gli aeromobili in uno stato straniero per venderlo a prezzi concorrenziali aggirando la normativa fiscale e risparmiando l'Iva all'importazione. Dichiaravano al fisco meno di 15 mila euro di reddito annuo ma possedevano un aereo del valore di oltre 100 mila euro. Dal caso di due piccoli imprenditori della provincia di Siena è partita l'operazione 'Tango Sette' della guardia di Finanza, nata da un'osservazione aerea che ha individuato nell'aviosuperficie di Mensanello, in Valdelsa, due aerei con la sigla 'T7', quella che contrassegna gli ultraleggeri immatricolati a San Marino, da cui il nome dell'operazione. Nel corso degli accertamenti sui proprietari, reso necessario dalla sproporzione tra il loro reddito e il possesso di un bene di lusso, nei loro appartamenti sono stati trovati documenti di pagamento a società finanziarie di San Marino, elementi sufficienti per provare i reati di contrabbando ed evasione di Iva all'esportazione. Concentrandosi sulle società da cui gli indagati senesi avevano acquistato i velivoli, in seguito alla perquisizione della sede di una di queste, a Fidenza, sono stati trovati altri 17 aerei acquistati con lo stesso metodo: nei confronti dei proprietari sono stati emessi gli avvisi di garanzia e sono stati sequestrati i nove aeromobili ancora trovati nella loro disponibilità. Gli altri sei aeromobili, cinque dei quali sono stati sequestrati, erano stati ceduti a terzi e reimmatricolati in Italia, operazione che non libera l'acquirente dall'onere di dover sdoganare il mezzo e pagarne l'Iva dovuta. Gli acquirenti degli aeromobili sono sparsi in tutto il centro-nord: i sequestri sono stati eseguiti nelle province di Milano, Como, Lecco, Monza-Brianza, Treviso, Vicenza, Bologna, Parma, Reggio Emilia, Forlì, Ravenna, Ferrara, Torino, Asti, Grosseto, Siena, Lucca, Pisa, Firenze, Ancona e Terni. Secondo quanto ricostruito dalla guardia di Finanza, una società di Fidenza almeno dal 2005 schermava l'acquisto all'estero degli aeromobili, tramite una società finanziaria sanmarinese che si intestava il mezzo e lo immatricolava a San Marino, con una fattura di vendita non imponibile tra un'azienda italiana e una straniera. L'utilizzatore dei velivoli versava una caparra alla società italiana e pagava un leasing con quella sanmarinese per la restante quota. Così il cliente risparmiava il 20 per cento sull'acquisto dell'aeromobile e occultava al fisco il possesso di un bene considerato indice di capacità contributiva. L'attività proseguirà adesso con l'analisi delle posizioni fiscali dei singoli acquirenti, a partire dai due imprenditori senesi. Tra gli altri indagati, sono già stati individuati alcuni iscritti all'anagrafe dei cittadini italiani residenti all'estero.

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