Il meeting inaugura con la visita del presidente Gentiloni, molto applaudito in fiera e durante il suo discorso in cui ha parlato delle prossime mosse del suo governo e dell'eredità italiana.
Il suo governo volge al termine, ma Paolo Gentiloni vuole lasciare segni tangibili prima di andare via da Palazzo Chigi: e punta su lavoro, crescita, ma anche sullo ius soli, per garantire sicurezza al Paese.
Giunge alla fiera accolto, oltre che da qualche applauso, dalla presidente del Meeting Emilia Guarnieri, dalle autorità cittadine e regionali, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, dal Questore Improta e dal Prefetto Tramonti.
Nel cordone creato dai volontari entra poi il deputato del Pd di Rimini Tiziano Arlotti, salutato da Gentiloni. Il presidente del consiglio ha visitato due mostre, tra cui quella sul lavoro, passando anche davanti allo stand di San Marino. Proprio il lavoro è stato uno dei punti salienti del suo discorso, durato una mezz'ora, e molto applaudito.
Ma non si poteva non iniziare dai fatti tragici di questi giorni, a Barcellona , in Finlandia.
La presidente Guarnieri vorrebbe che questo Meeting possa essere un contributo al bene, per non cadere nel triste cinismo di chi si oppone a tutto e a tutti. E la risposta del presidente non si è fatta attendere.
L'eredità italiana, ha detto, fatta di patrimoni e capitale che dobbiamo valorizzare ma che non deve risvegliare i nazionalismi, "se l'eredità è un richiamo al passato noi non la vogliamo", ha puntualizzato, va investita, nella prossima legge di bilancio incentivi soprattutto per il lavoro dei giovani e per combattere povertà e disuguaglianze.
Lo ius soli si farà, Gentiloni non lo dice ma dalle sue parole è chiaro, perché partendo dal fenomeno migratorio, ricordando cos'ha fatto e cosa sta facendo l'Italia nel mediterraneo.
Ha poi aggiunto che un governo non deve aver paura di dare diritti a chi vive e studia nelle nostre scuole. La radicalizzazione islamista non si combatte con l'esclusione o la negazione della realtà, che porterebbe solo maggiore insicurezza nel nostro Paese.
dal Meeting di Rimini - Francesca Biliotti
Il suo governo volge al termine, ma Paolo Gentiloni vuole lasciare segni tangibili prima di andare via da Palazzo Chigi: e punta su lavoro, crescita, ma anche sullo ius soli, per garantire sicurezza al Paese.
Giunge alla fiera accolto, oltre che da qualche applauso, dalla presidente del Meeting Emilia Guarnieri, dalle autorità cittadine e regionali, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, dal Questore Improta e dal Prefetto Tramonti.
Nel cordone creato dai volontari entra poi il deputato del Pd di Rimini Tiziano Arlotti, salutato da Gentiloni. Il presidente del consiglio ha visitato due mostre, tra cui quella sul lavoro, passando anche davanti allo stand di San Marino. Proprio il lavoro è stato uno dei punti salienti del suo discorso, durato una mezz'ora, e molto applaudito.
Ma non si poteva non iniziare dai fatti tragici di questi giorni, a Barcellona , in Finlandia.
La presidente Guarnieri vorrebbe che questo Meeting possa essere un contributo al bene, per non cadere nel triste cinismo di chi si oppone a tutto e a tutti. E la risposta del presidente non si è fatta attendere.
L'eredità italiana, ha detto, fatta di patrimoni e capitale che dobbiamo valorizzare ma che non deve risvegliare i nazionalismi, "se l'eredità è un richiamo al passato noi non la vogliamo", ha puntualizzato, va investita, nella prossima legge di bilancio incentivi soprattutto per il lavoro dei giovani e per combattere povertà e disuguaglianze.
Lo ius soli si farà, Gentiloni non lo dice ma dalle sue parole è chiaro, perché partendo dal fenomeno migratorio, ricordando cos'ha fatto e cosa sta facendo l'Italia nel mediterraneo.
Ha poi aggiunto che un governo non deve aver paura di dare diritti a chi vive e studia nelle nostre scuole. La radicalizzazione islamista non si combatte con l'esclusione o la negazione della realtà, che porterebbe solo maggiore insicurezza nel nostro Paese.
dal Meeting di Rimini - Francesca Biliotti
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