Tre giorni dopo: 5000 morti accertati, in decine di migliaia mancano all’appello. Giappone in ginocchio, crolla la borsa, partono gli aiuti da Russia, Corea del sud, Stati Uniti, pronte Cina e Unione Europea. Ma, mentre la terra ancora trema e si annuncia una nuova potente scossa, tutto il mondo guarda a Fukushima. Nuove esplosioni nella centrale uno: le barre di combustibile nucleare dei tre reattori sono esposte, termina il liquido di raffreddamento, si agisce con l’acqua di mare, ma è rischio fusione. “E’ catastrofe” per i ministri dell’ambiente dell’Unione Europea. Allertata l’Agenzia internazionale dell’Energia Atomica, convocati gli esperti: “Nessun rischio per noi. I livelli di radiazione sono normali”. Ma gli stati membri indietreggiano, ricordando Cernobyl: la Svizzera blocca le procedure per costruire nuove centrali, la Germania ferma per tre mesi il programma nucleare, in Italia si riaccende la polemica sull’energia atomica. Nel video l'intervista a Luciano Maiani (Presidente CNR)
Annamaria Sirotti
Annamaria Sirotti
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