I cancelli della disastrata centrale di Fukushima sono stati aperti a giornalisti e telecamere, per la prima volta dal devastante sisma/tsunami dell’11 marzo scorso, che ha dato origine all’incidente nucleare più grave da Chernobyl, nel 1986. Tute speciali di protezione per una quarantina tra tecnici tv, fotografi e giornalisti, di cui appena 4 in quota ai media stranieri, che hanno ispezionato la struttura insieme al ministro per l’emergenza nucleare, Hosono. La Tepco, società che gestisce la centrale, ha voluto dimostrare che non c’è pericolo di contaminazione tra i lavoratori. Secondo alcuni responsabili le condizioni ambientali sono migliorate molto, anche se la strada è ancora lunga. La società tenta così di dimostrare al governo nipponico, che appena una settimana fa aveva versato nelle sue casse l’equivalente di 8,3 miliardi di euro, di non voler ripetere più gli errori del passato. Le autorità giapponesi auspicano di porre un “sigillo totale” sui reattori danneggiati entro la fine dell'anno, ma potrebbero essere necessari decenni per chiudere completamente l'area dell'impianto.
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