Diverse famiglie hanno telefonato ai negozianti della Repubblica per ricevere chiarimenti e rassicurazioni sui giocattoli acquistati. In territorio sono quattro i punti vendita specializzati in questo tipo di articoli. Anche in diverse cartolerie del Titano vengono venduti giocattoli.
La notizia è stata accolta con preoccupazione dagli esercenti che hanno immediatamente controllato i loro prodotti confrontandoli con la lista nera della Mattel. In un negozio sono state ritirate tutte le confezioni della Barbie Tanner. Ne mancano all’appello 6, vendute nei mesi precedenti, di cui una già in via di restituzione.
I negozianti di casa nostra tranquillizzano comunque i loro clienti. I prodotti incriminati sono stati già ritirati dagli scaffali. E ricordano che chi dovesse averli in casa potrà farsi risarcire dalla Mattel riportandoli in negozio. Ma tra gli esercenti del Titano c’è anche chi si dice amareggiato per la mancata comunicazione con la casa madre denunciando di aver appreso il fatto dai giornali e di aver ricevuto la famosa lista in ritardo. Ma quello che inquieta di più è che potrebbero, in futuro, esserci altri prodotti a rischio. “Sono diversi – dicono- i prodotti che escono dalla quella fabbrica cinese”. E temono che la lista posta allungarsi.
La notizia è stata accolta con preoccupazione dagli esercenti che hanno immediatamente controllato i loro prodotti confrontandoli con la lista nera della Mattel. In un negozio sono state ritirate tutte le confezioni della Barbie Tanner. Ne mancano all’appello 6, vendute nei mesi precedenti, di cui una già in via di restituzione.
I negozianti di casa nostra tranquillizzano comunque i loro clienti. I prodotti incriminati sono stati già ritirati dagli scaffali. E ricordano che chi dovesse averli in casa potrà farsi risarcire dalla Mattel riportandoli in negozio. Ma tra gli esercenti del Titano c’è anche chi si dice amareggiato per la mancata comunicazione con la casa madre denunciando di aver appreso il fatto dai giornali e di aver ricevuto la famosa lista in ritardo. Ma quello che inquieta di più è che potrebbero, in futuro, esserci altri prodotti a rischio. “Sono diversi – dicono- i prodotti che escono dalla quella fabbrica cinese”. E temono che la lista posta allungarsi.
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