C’è chi può dire, con orgoglio e un pizzico di commozione: io c’ero. E chi c’era ha ancora vive nel cuore le emozioni di quel momento. Per Angela Merkel fu il giorno più felice della sua vita. Lo ha detto ai leader mondiali e alla folla riunita davanti alla porta di Brandeburgo, inneggiando alla "nuova era di libertà" che la caduta del muro ha portato alla Germania e a tutto il mondo. “Non dobbiamo dimenticare il 9 novembre del 1989”, ha esortato in un messaggio video il presidente americano, Barak Obama. “Insieme dobbiamo mantenere acceso il faro della libertà per coloro che vivono ancora nelle tenebre e nel buio della tirannia”. Per il presidente italiano Giorgio Napolitano la caduta del muro è stata uno spartiacque nella storia mondiale e europea. I festeggiamenti per l’apertura di un confine che sembrava insuperabile sono proseguiti tutta la notte. Migliaia i pannelli alti 2 metri e mezzo, decorati da studenti delle scuole tedesche, da artisti ed attivisti politici, a testimonianza che abbattere le barriere è ancora possibile, esattamente come allora. E’ stato Lech Walesa, l'ex presidente polacco che guidò la rivolta di Solidarnosc, a fare crollare la prima delle migliaia di mega tessere del "domino". Dopo il conto alla rovescia ha dato la spinta al primo pannello. Tra le lacrime e gli applausi dei berlinesi, presenti nonostante la pioggia, le tessere decorate hanno cominciato a cadere una ad una.
Monica Fabbri
Guarda lo speciale di RSMagazine "Il muro di Berlino 20 anni dopo"
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