E' un messaggio calato nell'attualità, quella dell'emergenza sanitaria e degli effetti prodotti sulla comunità. La Pandemia, che – dice la Reggenza – ha reso ancor più evidente "quanto sia fragile la pace", richiamando “conflitti che sfuggono di mano, l'emergenza climatica che si aggrava, diseguaglianza e povertà acuite, così come si approfondiscono sfiducia e divisione fra le genti”.
Una fotografia reale anche nei contesti più vicini a noi “nelle nostre città – dicono i Capi di Stato – dove la pandemia ha aumentato disagio tra chi già viveva situazioni di emarginazione e ingiustizia, lacerando la convivenza – scrivono - inducendo gli individui a forme di violenza personale o inflitta sui più deboli”, con un riferimento all'aumento della violenza domestica nel periodo dell'emergenza.
L'appello della Reggenza al “guarire, al recuperare meglio per un mondo equo e sostenibile” e chiama così la comunità a “rialzarsi, ricostruire, ripartire”. Costruire la pace – dicono Giancarlo Venturini e Marco Nicolini – significa “diffonderne la cultura nella scuola, nel mondo del lavoro, dell'economia, nella politica, nelle religioni, nel rispetto all'ambiente”, chiedendo di farlo “come singoli, nelle azioni quotidiane; e come comunità, con le armi della solidarietà, della cooperazione e del sostegno reciproco”.