Tutto è acqua, uomo compreso. Non è difficile capirne l'importanza, eppure si è ancora lontani dal conferirne il giusto peso ed agire di conseguenza. Ogni anno in Europa – secondo dati dell’Unione Europea - vengono trattati più di 40 mila milioni di metri cubi di acque reflue, ma ne vengono riusati soltanto 964 milioni di metri cubi. Depurazione quindi, sulla scia dell'economia circolare, perché nulla vada perduto. Neppure i fanghi che derivano da questo processo: questi infatti possono essere utilizzati come fertilizzanti in agricoltura, essendo ricchi di azoto, fosforo, sostanze organiche e micronutrienti. Ma la prima pratica virtuosa è sempre quella del risparmio, esercizio in cui gli italiani ancora non eccellono, consumando 241 litri di acqua al giorno per abitante, contro, per esempio, i 190 litri dei paesi del Nord Europa. Altro nodo da sciogliere è quello dell'inquinamento. Aumentano infatti - come rileva l'Ispra - pesticidi, fungicidi e insetticidi sia nelle acque superficiali – come fiumi, laghi e invasi – sia in quelle sotterranee, da cui l'uomo capta oltre l'85% dell'acqua che consuma per le proprie attività. Corretto quindi celebrare ogni 22 marzo una giornata dedicata all'acqua, il bene più prezioso, per ricordare e ricordarsi che seppur sia da sempre considerata un bene comune, si può e si deve ancora fare tanto per un suo corretto utilizzo, soprattutto per i 923 milioni di persone nel mondo che non hanno accesso ad acqua pubblica.
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