Per la prima volta dopo 20 anni torna a cresce il dato sul lavoro minorile: quasi 160 milioni nel mondo i giovanissimi costretti a lavorare, 9 milioni in più negli ultimi quattro anni. La crescita più preoccupante è pericolosa riguarda la fascia 5 – 11 anni, sono oltre la metà del dato complessivo.
Poco meno di 80 milioni invece i minori che svolgono lavori pericolosi, quelli cioè che possono danneggiare la salute e lo sviluppo psico-fisico e morale dei bambini. Il settore agricolo è quello con il maggior numero di minori coinvolti: circa il 70%, pari a 112 milioni. Per invertire la tendenza l'organizzazione internazionale del lavoro e UNICEF chiedono un'adeguata protezione sociale per tutti, l'aumento degli investimenti a favore di un'istruzione di qualità, la promozione del lavoro dignitoso per gli adulti e investimenti in sistemi di protezione dell'infanzia.
Sul tema intervenuti anche i sindacati sammarinesi. La Csdl richiama l'attenzione sull'argomento sottolineando l'importanza di sensibilizzare i cittadini di tutto il mondo nella lotta contro questa gravissima e odiosa, scrive, piaga sociale. Il Segretario Generale della CDLS, Gianluca Montanari, si unisce al grido di allarme lanciato dall'organizzazione internazionale del lavoro e Unicef: “Il lavoro minorile – scrive – è un furto di futuro di dimensioni colossali”.