34 milioni di sieropositivi nel Mondo; 2,7 milioni di nuove infezioni nel 2010. L’AIDS non è più l’incubo terrificante che ha caratterizzato gli anni ’80 e ’90, ma continua a mietere quantità impressionanti di vittime. Nei paesi africani soprattutto, dove le costose terapie antiretrovirali sono ancora un sogno per la quasi totalità della popolazione. Rock Hudson, Freddie Mercury; le morti di star dello spettacolo di questo calibro avevano creato una psicosi collettiva, gli anni passati. Poi, grazie anche ai grandi passi avanti della medicina, i riflettori si erano spenti, e questo – attualmente – è l’alleato più pericoloso della sindrome da immuno deficienza acquisita. Se trent'anni fa il principale veicolo di contagio era la siringa, che i tossicodipendenti si scambiavano durante il rito del buco, oggi ci si infetta a causa del sesso non protetto. Per le donne tale comportamento a rischio rappresenta addirittura il 72% dei casi di nuove infezioni, mentre nei maschi la percentuale si ferma al 34. Fondamentale, allora, è l’informazione e la prevenzione. In Emilia Romagna il dato medio annuale di nuovi sieropositivi – nel periodo 2006/2010 - era di 9,1 casi su 100.000 abitanti; nel 2010 si è scesi all’8,4. A San Marino, dal 1985 si contano 78 casi, e per l’infezione sono già morte 16 persone. Dopo un periodo di stand-by il 2010 è stato un anno nero, con 8 nuovi casi.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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