Oggi si celebra la giornata del rifugiato. Un tema più che mai attuale, non solo alla luce degli sbarchi e delle stragi in mare, ma anche del recente braccio di ferro fra Italia e Francia, sull'ingresso di 170 migranti che da una settimana, a Ventimiglia, occupano la scogliera di Ponte San Ludovico, a pochi passi dal confine. E' d'obbligo, non solo oggi ma soprattutto oggi, una riflessione su dignità umana, ruolo dell'Europa e responsabilità dei singoli paesi. Entrano di prepotenza anche i dati – allarmanti - che arrivano da associazioni umanitarie e ong. Save the Children, ad esempio, ricorda che quest'anno in Italia sono arrivati 2000 minori in fuga da guerre o dall'arruolamento militare. Non basta parlare, bisogna agire – esorta chi lavora nel sociale, e guarda negli occhi chi chiede asilo. Agisce Lampedusa che - come scrive oggi su uno striscione che accoglie i turisti - celebra la giornata del rifugiato 365 giorni l'anno. Un invito ai cittadini a non delegare, ma a impegnarsi personalmente. C'è infatti chi chiude le braccia, e chi- invece – le spalanca. Il direttore della Caritas di San Marino Montefeltro Giovanni Ceccoli mette a disposizione la Casa di accoglienza S.Michele per ospitare rifugiati. “Se si decidesse in questo senso, noi siamo disponibili”, dice. Non è semplice, difficilmente si riuscirà. Serve un progetto, accordi con l'Italia. Anche perché ci sono problemi concreti da risolvere, come le visite mediche, vari controlli. Poi, ad oggi, manca nella Casa San Michele una figura di responsabile. San Marino ha nel suo passato una storia di accoglienza e solidarietà che le fa onore. Ma Ceccoli rileva, con rammarico, che a livello di partiti è mancato un dibattito approfondito sul tema dei rifugiati.
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