La stretta sull'uso dello smartphone in classe è una delle novità del nuovo anno scolastico appena avviato in Italia e a San Marino. Lo stop è previsto a fini educativi e didattici: nel momento in cui si è a scuola, spiega la psicologa Sabrina Priulla, è importante che gli studenti focalizzino tutta l'attenzione e i pensieri sull'attività svolta in classe.
"Lo smartphone è un ambiente - spiega Sabrina Priulla - quindi nel momento in cui io ho uno smartphone vicino sono nel posto in cui mi trovo, ma sono anche da un'altra parte perché mi arrivano notifiche e posso inviare messaggi con tutto il resto del mondo. Quindi credo che sia importante anche un tema di luogo, cioè sono qui e sto qui, e sto qui con tutti i miei sensi. Sono molto d'accordo col fatto che la scuola dica un alunno è qui, è bene che sia qui con tutti i suoi sensi e poi l'alunno se si vuole distrarre, come è sempre successo, lo farà facendo il disegnino, ma di sicuro ha l'opportunità di concentrarsi sulla lezione, sullo stare a scuola, e non, come dire, il suo retro pensiero è collegato alla notifica che mi sta arrivando, a cosa sta succedendo sui vari social".
Sul tema giovani e dipendenze nei giorni scorsi l'indagine tra gli adolescenti sammarinesi riguardo l'abuso di alcool, diversi i campanelli d'allarme. Per Sabrina Priulla famiglia e scuola devono rivestire un ruolo fondamentale nella crescita.
"I giovani fino quasi all'età adulta non hanno ancora sviluppata la parte del cervello prefrontale, che è quella legata al razionale, al capire le conseguenze delle proprie azioni, al prendere decisioni. L'adulto è colui che lo deve fare al posto o insieme al giovane, perché il giovane in quell'età, dai 10 ai 14 in particolare, ha un cervello emotivo molto sviluppato, vuol dire che vive di emozioni e non ha quella competenza per arrivare alla decisione o a portare a livello cognitivo".
Nel servizio l'intervista a Sabrina Priulla (Responsabile progetti Piramis Onlus)