Dopo la recente sentenza del Collegio Garante l'ordine degli Avvocati e Notai chiede al legislatore, e alle forze politiche impegnate nella campagna elettorale, di riscrivere la norma, giudicata incostituzionale: il rischio è che si vanifichi l'unico baluardo all'ingiustificata durata della fase istruttoria.
“La delicatezza degli argomenti trattati e la ricaduta che la decisione avrà sui procedimenti pendenti ben giustifica la preoccupazione degli operatori del diritto”. Ad affermarlo, il Consiglio Direttivo dell'ordine degli Avvocati e Notai. Il riferimento è alla sentenza del 20 novembre del Collegio Garante che ha dichiarato l'incostituzionalità dell'articolo 6, comma 4, della legge sul giusto processo del 2008. La questione è piuttosto complicata ma il risultato, - secondo l'Ordine – è che si corre “il grave rischio di vanificare di fatto l’unico baluardo all’ingiustificata durata della fase istruttoria, rendendola priva della correlata sanzione”. Di qui la richiesta urgente al legislatore di provvedere a riformulare la norma in questione nel più breve tempo possibile e al tempo stesso l'auspicio che le forze politiche impegnate nella campagna elettorale mettano al centro del dibattito – quella che viene definita - “l'improcrastinabile necessità di una riformulazione della norma dichiarata incostituzionale”.