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"Guardare oltre le paure" l'invito della Reggenza nella Giornata Diritti Infanzia e Adolescenza

20 nov 2020

"Il 20 novembre, data in cui si celebra la Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, rappresenta l’occasione per riflettere sull’effettivo rispetto dei diritti che la Convenzione ONU, approvata nel 1989 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha universalmente riconosciuto a bambini e adolescenti". Comincia così il messaggio di Alessandro Cardelli e Mirko Dolcini. "Questo obiettivo impegna istituzioni, società civile e le stesse organizzazioni internazionali a vigilare con attenzione per contrastare condizioni di abuso, di sfruttamento e di violazione dei diritti dell’infanzia e per promuovere opportunità di sviluppo e di crescita. Un impegno ancora più da rafforzare oggi, nel momento in cui il mondo intero sta affrontando la pandemia e le sue gravi, drammatiche conseguenze". I Capi di Stato riconoscono come la diffusione del COVID-19  abbia sconvolto la vita di bambine e bambini, modificato le loro abitudini di vita e i loro comportamenti, "limitato quelle occasioni di socialità, di gioco e di relazione che sappiamo essere estremamente importanti per il loro benessere e la loro crescita". "Ad essere ancor più pesantemente colpiti sono bambini e ragazzi che vivono con le loro famiglie in situazioni di povertà e di marginalità", scrive la Reggenza.

"Mai, come in questi tempi difficili e complessi, dobbiamo concentrare risorse ed energie in azioni urgenti e prioritarie per riuscire a contrastare il contagio, per limitare sofferenze e lutti e per cercare di contenere l’impatto dell’emergenza sull’economia. Un compito che non deve distogliere da un’attenzione particolare e costante alle fasce più deboli, dall’impegno per limitare disagi e garantire diritti di adolescenti e bambini. La sfida, oggi, riguarda anche la capacità di guardare oltre le paure, le difficoltà e le incertezze del presente, con senso di responsabilità nei confronti delle nuove generazioni che rischiano di subire, anche a lungo termine, le conseguenze del mancato accesso all’istruzione, della limitazione dei loro percorsi formativi, del mancato investimento in ricerca e innovazione. I Capitani Reggenti chiedono quindi di "partire da loro, dal rispetto di bambini e adolescenti, delle loro esigenze e delle loro aspettative, per la stessa ripartenza delle nostre società, per riuscire a garantire un futuro migliore e dignitoso per tutti", auspicando "solidarietà e collaborazione - all’interno e tra gli Stati - indispensabili per poter, finalmente, superare questa lunga crisi".  

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