Gino Guidi, il sammarinese di 47 anni colto in flagranza di reato mentre era intento ad appiccare il fuoco a un cassonetto, nei pressi della stazione di servizio di Rovereta, ha confermato la paternità di questo episodio e ha escluso il suo coinvolgimento dalla lunga scia di incendi che, da fine gennaio all’altra sera, ha mandato in fumo oltre 50 cassonetti. Lo conferma l’avvocato Antonio Masiello che, ieri, ha assunto la difesa di Guidi e lo ha incontrato in carcere per un colloquio avvenuto, precisa il legale, alla presenza continua ed attenta della Gendarmeria. Guidi, precisa ancora il suo avvocato, appare sereno anche se accusa dolori fisici dovuto ad una operazione subita di recente, a cui si sono aggiunti lividi, escoriazioni e contusioni riportati nel corso dell’arresto che hanno reso necessario l’intervento medico. Il Commissario della Legge Alberto Buriani ha convalidato l’arresto del sammarinese mentre le indagini proseguono per verificare se anche l’attentato incendiario all’abitazione dei famigliari del Comandante della Polizia Civile Albina Vicini sia riconducibile alla stessa mano.
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