A nove giorni dal sisma che ha portato morte e distruzione a Port-Au-Prince gli Stati Uniti, che coordinano la logistica, si apprestano ad abbandonare le attività di ricerca dei superstiti. Le speranze di trovare qualcuno in vita sotto le macerie sono minime, nonostante i 4 salvataggi miracolosi di ieri. Anche per i due italiani dispersi, non ci sarebbe più alcuna possibilità. I soccorsi umanitari ora si concentreranno sull’emergenza cibo e acqua, sulla distribuzione degli aiuti e anche sulle prestazioni sanitarie per i feriti. Otto gli ospedali operativi ma quattro hanno pochi mezzi e strutture. I chirurghi di Medici Senza Frontiere effettuano 130 interventi ogni giorno lavorando 24 ore su 24. Avviato un programma di supporto psicologico per i pazienti che hanno subito amputazioni degli arti e per le loro famiglie. E’ arrivata ad Haiti anche la nave-ospedale americana Comfort che dispone di 1.000 posti letto.
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