Una forte tempesta solare ha permesso nuovamente, in gran parte dell'Italia centrosettentrionale, di poter ammira il SAR (Stable Auroral Red) o “arco aurorale rosso stabile”. Erano circa le 23 di giovedì quando il cielo a nord/nord ovest ha iniziato a colorarsi di rosso.
Il fatto di essere rossi, tra le cose più vermiglie del cielo, rende i SAR difficili da cogliere ad occhio nudo, scrivono gli esperti, per via della modesta sensibilità della retina a quelle lunghezze d’onda. Più efficaci sono le fotocamere.
I SAR sono caratterizzati da un colore quasi “monocromatico”, mentre le aurore tendono a esibire una gamma più ampia di lunghezze d’onda e, di conseguenza, una varietà di colori. Questa differenziazione cromatica è un indizio chiave per distinguere i due fenomeni, oltre alla loro posizione nel cielo e alle condizioni in cui si manifestano.
Tra i tanti obiettivi che hanno ripreso l'evento, quello, sempre affascinante, di Daniele Massaro.