Una faccia quasi burbera, con un mento barbuto, la bocca e poi a salire naso, sopracciglia e capelli. È il volto del Monte Titano visto per la prima volta da Emanuele Rastelli, compositore e fisarmonicista, quando da piccolo giocava sul balcone di casa. “Da quasi 50 anni – racconta – guardo questo volto chiedendomi se forse sia veramente lui il Titano”.
"Già dall'età di tre anni - racconta Rastelli - proprio dal terrazzo di casa mia, guardando il monte, mi sono reso conto che poco sotto le torri appariva questo volto molto delineato. Da subito per me è stato il gigante della montagna. Con il passare degli anni poi, ragionando, ho pensato che fosse proprio stato il Santo Marino a lasciarcelo, con questo sguardo rivolto verso l'orizzonte a tutela della nostra Repubblica. Io nella mia carriera di musicista ho girato tutti e cinque i continenti e devo dire di non aver mai visto una scultura naturale perfetta come questa".
A fianco del volto poi sembra apparire anche il profilo di un cavallo. Il gigante è ben visibile da tutta la Repubblica, in particolare lungo una linea che attraversa Borgo Maggiore, Valdragone e Tavolucci, scendendo poi per tutto il territorio sammarinese. “Un vero e proprio monumento naturale” lo definisce Rastelli.
"Secondo me - aggiunge - può essere una cosa anche dal grande valore turistico oltre che culturale e naturalistico. Questo rimane il mio gigante, sono diventato grande ma lo vedo ancora con gli occhi di quando ero piccolo".
Nel servizio l'intervista a Emanuele Rastelli