L’operazione è iniziata all’alba: dopo giorni di appostamenti e pedinamenti gli uomini della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Nicola Vitale, hanno smantellato la cellule riminese da cui i clandestini transitavano. I tre iracheni, Huner Sabah Fazil, 29 anni, Tawfeew Hasan Karwak detto Arcan di 24 anni e Mahmud Ari detto ‘Zidane’ di 29 anni -fermati nella zona di Miramare- sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Alla stessa ora arresti e perquisizioni anche in altre 15 città, tra cui Roma, Sassari, Bergamo e Venezia, da dove nel 2006 iniziarono le indagini. Gli inquirenti hanno delineato con precisione la tratta: dall’Iraq i clandestini raggiungevano la Turchia, quindi su camion o barche, la Grecia; da qui si imbarcavano verso porti italiani dell’Adriatico nascosti nei tir. Una volta in Italia, venivano gestiti dalla cellula che li smistava nei paesi di destinazione, prevalentemente in nord Europa, dove giungevano in auto, furgoni o in treno. Il tutto per un giro quantificato in alcuni milioni di dollari. Il ‘viaggio della speranza’ infatti, nonostante le condizioni disumane, oscillava dai 4mila agli 8mila dollari. La ‘cellula’ riminese portava a Rimini a bordo di tir i connazionali sbarcati nei porti di ancona Brindisi e Bari. I tre iracheni erano radicati nel territorio già da qualche mese e avrebbero accolto decine e decine di connazionali.
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