La mancanza di piogge e le alte temperature di questa estate non lasciano tregua al territorio. Dal 5 di luglio è attivo in Emilia-Romagna lo stato di grave pericolosità, che comporta il divieto assoluto di accendere fuochi o qualsiasi cosa in grado di produrre fiamme all'interno delle aree forestali. Lo stato di preallarme, inizialmente della durata di due settimane, è stato poi prolungato per tutto il mese di luglio, e ora è arrivata la decisione di mantenerlo anche per agosto, fino a domenica 29, salvo ulteriori prolungamenti. La decisione è arrivata in accordo tra l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile. Per chi andrà contro all'ordine, previste sanzioni fino a 10mila euro, anche in caso di abbruciamenti di residui vegetali e delle stoppie.
Anche la Protezione Civile di San Marino ha deciso di prolungare la fase di allerta, osservando gli episodi di incendi divampati nel territorio durante l'estate, inserendo lo stato di allerta arancione, che corrisponde al rischio alto. Solo nell'ultima settimana si sono registrati un incendio a Saludecio, in via Canelle, domato dopo 16 ore di lavoro da parte dei Vigili del Fuoco, e uno in territorio sammarinese nella zona di Dogana, estinto però prima che potesse propagarsi e generare ulteriori danni.
Una situazione che riguarda non solo il territorio sammarinese e quello emiliano-romagnolo, ma anche il resto d'Italia: in altre tre Regioni infatti è stato decretato lo Stato di emergenza. Prima in Sardegna, dove la scorsa settimana sono bruciati oltre 20 ettari di territorio, con lo sfollamento di circa 1500 persone. Poi si è aggiunto l'Abruzzo, in cui negli scorsi giorni la zona di Pescara è stata colpita da diversi roghi. Ma la situazione più drammatica si registra in Sicilia, dove il Presidente della Regione Nello Musumeci ha indetto lo stato di emergenza addirittura per sei mesi, vista la situazione in cui si trova l'isola.