Nell’ambiente nautico riminese corre voce che Lolli potrebbe essere addirittura in Martinica perché testimoni avrebbero visto li, recentemente, uno yacht di sua proprietà. E’ un’ipotesi, ma di certo il pm Davide Ercolani sta cercando elementi per capire dov’è finito davvero il dominus della megatruffa. Si parla di una fortuna di 30-50 milioni di euro che sarebbe riuscito ad accumulare negli ultimi tempi con il raggiro della doppia o tripla immatricolazione e relativo finanziamento in leasing. Non solo: si parla anche di furti fittizi delle imbarcazioni per incassare il risarcimento assicurativo. Tutto questo dopo aver lavorato per molto tempo regolarmente al punto che, in passato, ci sarebbe stata anche l’ipotesi – poi tramontata - di quotare la Rimini Yacht in borsa. Una consulenza in tal senso sarebbe stata chiesta a Giovanni Consorte, ex numero uno della Unipol, bolognese come Lolli. Ma i nodi stavano arrivando al pettine. Prima ancora dell’indagine riminese ne era già partita una da bologna in cui si ipotizzava una maxievasione fiscale di 119 milioni di euro. Tra i truffati anche clienti e finanziarie di San Marino e per capire bene il quadro della situazione potrebbe a breve essere inviata sul Titano una rogatoria finalizzata anche alla verifica incorociata delle immatricolazioni, presso il registro navale sammarinese. E’ di pochi giorni fa la lettera che Banca Centrale ha fatto pervenire agli intermediari finanziari sammarinesi per conoscere quali rapporti avessero con la società riconducibile a Lolli.
Non è da escludere inoltre la dichiarazione a breve di fallimento della Rimini Yacht e in quel caso tutte le questioni di natura economica e finanziaria finirebbero alla curatela fallimentare.
Non è da escludere inoltre la dichiarazione a breve di fallimento della Rimini Yacht e in quel caso tutte le questioni di natura economica e finanziaria finirebbero alla curatela fallimentare.
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