Tirato in ballo dalle intercettazioni telefoniche dell'inchiesta sul caso Savoia, il Credito Sammarinese precisa la sua posizione. Il nome del credito sammarinese era stato fatto durante una conversazione telefonica intercettata tra Ugo Bonazza e Rocco Migliardi. Si faceva riferimento all'incarico affidato a Pier Luigi Vitalini, fiduciario di Vittorio Emanuele, di aprire un conto a San Marino per depositare 3 milioni di euro, frutto di operazioni poco chiare. Mario Amati veniva indicato quale riferimento del Credito Sammarinese, per effettuare l'operazione. La banca ha ritenuto di precisare la propria posizione con un comunicato stampa, nel quale afferma di 'aver sempre operato in maniera professionale e con una scrupolosa osservanza delle leggi e dei regolamenti vigenti nella Repubblica di San Marino'. Il Credito sammarinese dichiara inoltre che il consigliere Mario Amati non è stato interrogato da nessuna autorità italiana e non ha ricevuto alcuna comunicazione da autorita' italiane o sammarinesi.
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