“E’ un filo nero solido quello che parte da Catanzaro e porta alla Repubblica di San Marino”. Così recita un passo dell’articolo della redattrice di Libero Cristiana Lodi. Un’intera pagina del quotidiano nella quale viene ricostruita passo a passo l’inchiesta “Why not”, ma dove soprattutto si focalizza la figura di Piero Scarpellini: definito “uomo chiave nei rapporti fra il premier e il Governo di San Marino, paradiso fiscale sul balcone della Romagna rossa”. Nell’articolo si dice che gli uomini di De Magistris avrebbero gli occhi puntati sulle attività svolte “dal consigliere per gli affari africani di Prodi”. Si parla poi dei suoi interessi sul Titano, a cominciare dal ruolo rivestito nella Pragmata; società “fondata – si legge – da ex soci di Nomisma: la creatura bolognese voluta da Prodi”. Si cita anche la “Fondazione Tèresys”, della quale Piero Scarpellini sarebbe stato promotore nel 2003. A questo proposito Libero riporta una dichiarazione di Glauco Sansovini. Il consigliere di ANS ricorda l’interrogazione al Governo, dello scorso ottobre, su questo istituto: i dubbi sulle reali attività della fondazione e circa la presenza di molti personaggi provenienti dall’estero. Riportati anche alcuni passi della risposta del segretario di Stato Ivan Foschi. L’articolo, insomma, lascia aperti molti interrogativi. Riportata anche la notizia della perquisizione negli uffici dell’agente del Sismi, Massimo Stellato.
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