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Incognita turismo: Confcommercio lancia l'allarme, a San Marino strategie e idee per ripartire

13 mag 2020

Dopo le chiusure e l'emergenza sanitaria, ora la difficoltà è sopravvivere. Confcommercio lancia l'allarme: un'azienda su 10 nel settore del commercio e delle vacanze è a rischio, con 420mila posti di lavoro che potrebbero svanire. A questo l'organizzazione aggiunge una seconda previsione: “La stagione turistica sarà tutta in perdita”. E' un comparto da ripensare quello della villeggiatura, in attesa di nuove direttive su distanziamenti, sanificazioni e regole anti-Covid. Mentre l'Ue annuncia una riapertura agli spostamenti turistici tra Paesi con stessa epidemiologia, se il trend rimarrà positivo, a San Marino l'argomento diventa sempre più caldo.

Nel settore del commercio interviene Usc che ringrazia il Governo per impegno e partecipazione, ma allo stesso tempo elenca una serie di questioni da risolvere. Per Usc si è lontani “dall'avere quella visione d'insieme così necessaria in questo momento”. I commercianti chiedono concretezza negli intenti e risolutezza dei provvedimenti e, a fronte di “sacrifici”, esortano a “prendere il maltolto a chi ha veramente prosciugato il Paese”, con riferimento a monofase, fallimenti di convenienza, sistema bancario e gestione dei fondi pensione.

“Ci mancherebbe che chi ha commesso malefatte non debba pagare”, risponde il segretario di Stato al Turismo, Federico Pedini Amati, che illustra i principali piani per il comparto. La proposta sammarinese, spiega, punterà all'ambiente e al territorio, dalle escursioni al trekking, fino alla valorizzazione del made in San Marino. Sul tavolo anche l'idea di una Smac turistica con un sistema di sconti per i visitatori. Il centro sarà riorganizzato con le nuove regole e aiuti economici saranno indirizzati a chi riqualifica o l'ha già fatto. In periodi difficili si affina l'ingegno con le proposte, arrivate dagli addetti ai lavori, di trasformare il centro in zona tax free e di aprire agli “sport estremi” in territorio, così da attrarre nuove fasce di pubblico. Si è deliberato, segnala infine Pedini Amati, per concedere suolo pubblico ad attività come ristoranti e bar. Prossimo passo: stilare un programma post-Coronavirus.


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