Banca Centrale assicura di stare costantemente monitorando la situazione degli istituti di credito sammarinesi e che per quanto riguarda i problemi emersi, con l’inchiesta della Procura di Forlì che ha disposto il sequestro di 2,6 milioni di euro diretti alla Cassa di Risparmio di San Marino, si sta lavorando a stretto contatto con Banca d’Italia per tentare di risolvere gli intoppi che a quanto pare sono ostacoli tecnici e, soprattutto, un problema di classificazione delle banche sammarinesi nelle procedure italiane. San Marino ha da tempo sollevato questo annoso problema, perché l’attuale classificazione degli istituti di credito è quella di “finanziarie residenti”, dunque è come se non fossero nemmeno considerate banche a tutti gli effetti. Chi deve decidere in merito ai nuovi codici è Banca d’Italia: la richiesta è stata avanzata, ma i tempi burocratici sono evidentemente lunghi.
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