Affondare una delle tesi più famose di tutta la storia della filosofia: quella della “docta ignorantia”, che Socrate espone in un momento drammatico della sua vita, durante il processo che si concluderà con la sua condanna a morte, e approfondire i temi sollecitati dall’inchiesta degli allievi della scuola secondaria superiore partendo dalle celebre frase “ io so una cosa sola; di nulla sapere”. Socrate mondo classico-mondo attuale; questo il tema dell’incontro di altissimo livello culturale svoltosi venerdì presso il teatro del centro sociale di Fiorentino alla presenza dei Capitani Reggenti. La serata si è aperta con lo spettacolo teatrale dal titolo “Volavano le nottole” messo in scena dagli studenti della scuola secondaria superiore a cui è seguito un intervento su Scorate di Luciano Canfora, noto filologo nonché tra i più autorevoli antichisti d’Europa, Direttore della Scuola Superiore di Studi Storici.
Socrate non è un sofista né un corruttore di giovani. Non è nemico della democrazia ma è un personaggio scomodo perché richiama i politici ad una responsabilità più alta; quella dell’arte della politica. Una serata all’insegna della cultura che ha riscosso notevole successo di pubblico. Un momento importante per capire, conoscere o riscoprire il mondo classico. So di non sapere : una forte critica verso gli uomini e le loro certezze. L’equilibrio fra una grande fiducia nella ragione e la profonda consapevolezza della propria ignoranza è uno dei doni più preziosi che il filosofo Socrate ha lasciato in eredità ai posteri, fino ai nostri giorni.
Socrate non è un sofista né un corruttore di giovani. Non è nemico della democrazia ma è un personaggio scomodo perché richiama i politici ad una responsabilità più alta; quella dell’arte della politica. Una serata all’insegna della cultura che ha riscosso notevole successo di pubblico. Un momento importante per capire, conoscere o riscoprire il mondo classico. So di non sapere : una forte critica verso gli uomini e le loro certezze. L’equilibrio fra una grande fiducia nella ragione e la profonda consapevolezza della propria ignoranza è uno dei doni più preziosi che il filosofo Socrate ha lasciato in eredità ai posteri, fino ai nostri giorni.
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