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Infermieri sammarinesi "confinati" entro il confine: da due anni non possono iscriversi all'Albo italiano

26 ott 2016
L'Ospedale di StatoInfermieri sammarinesi "confinati" entro il confine: da due anni non possono iscriversi all'Albo italiano
Infermieri sammarinesi "confinati" entro il confine: da due anni non possono iscriversi all'Albo italiano - Si parla sempre più spesso d'internazionalizzazione, di apertura del paese verso l'esterno.
Si parla sempre più spesso d'internazionalizzazione, di apertura del paese verso l'esterno.
Appare quindi alquanto singolare scoprire che per gli infermieri di San Marino non sia più possibile iscriversi all'Albo professionale italiano.
In una lettera spiegano di essere impossibilitati a lavorare, a specializzarsi, a partecipare a concorsi pubblici o a iniziative umanitarie fuori confine. Per farlo, dovrebbero spostare la residenza.
Di recente, infatti, un infermiere sammarinese è stato escluso da un progetto di Medici senza frontiere.
Ma cosa è cambiato? Presto detto: dal 2014 il collegio degli infermieri delle province italiane non consente più ai professionisti della Repubblica di iscriversi all'Albo. Una firma che vuol dire tutto, dato che in Italia da più di vent'anni è requisito indispensabile per lavorare sia nel pubblico che nel privato. Pena il reato di esercizio abusivo della professione.
Nessun problema per chi era iscritto prima della circolare, per loro è stata fatta un'eccezione, ma per tutti gli altri, giovani laureati con aspettative di carriera, il futuro professionale è confinato sul piccolo Monte. Come superare l'impasse? L'Associazione infermieristica di San Marino sta collaborando con la Segreteria alla Sanità per istituire l'Ordine professionale degli infermieri.
Si tratta di un progetto ambizioso – si legge nella lettera –, risolverebbe tutte le anomalie, che invece non riguardano i medici, dato che rientrano nell'Accordo di buon vicinato tra Italia e San Marino del 1939. Gli infermieri non vogliono polemiche, e difatti ringraziano la Segreteria dell'interessamento presso il ministero della Salute, ma vogliono far conoscere anche alla cittadinanza le loro difficoltà, nella convinzione che grazie al sostegno di tutti si potrà trovare una soluzione. “Perché questi cavilli burocratici e legislativi, seppur legittimi – concludono con amarezza – di fatto ci confinano all'interno del nostro confine”.

Monica Fabbri

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