Le affezioni sono quelle delle vie respiratorie alte – tosse, raffreddore e mal di gola - accompagnate dalla febbre, ma non mancano forme virali a carico dell’apparato gastro-intestinale.
6 i posti letto nel reparto del nosocomio sammarinese, ma che possono arrivare anche ad una decina, in casi di bisogno come in questi giorni. “Pieni sì - fanno sapere dalla pediatria - ma comunque attestati sui livelli dello scorso anno”.
E’, infatti, con il Natale che si avvia la fase crescente dell’incidenza influenzale, annunciata nel suo picco fra la metà e la fine di gennaio. Sarà di media intensità – ripetono gli esperti – ma dai numeri importanti. E’ proprio il dato della malattia sui bambini a portare a queste conclusioni: per ogni adulto a letto, già tre i bimbi malati nella penisola. Questo significa che saranno proprio i più piccoli a divenire il principale veicolo di contagio nelle prossime settimane.
L’arma migliore resta ancora il vaccino, ancora disponibile, soprattutto per i bimbi considerati a rischio: quelli che soffrono di malattie respiratorie e quelli fra i 6 e i 24 mesi di età. Nel caso il genitore riconoscesse i sintomi dell’influenza è importante non cercare di eliminarli con farmaci "fai da te" (troppo spesso si fa ricorso alla somministrazione di antibiotici non controllata dal medico), ma piuttosto alleviarli – tenendo a riposo qualche giorno in più il bambino - aspettando che l’influenza faccia il suo corso.
6 i posti letto nel reparto del nosocomio sammarinese, ma che possono arrivare anche ad una decina, in casi di bisogno come in questi giorni. “Pieni sì - fanno sapere dalla pediatria - ma comunque attestati sui livelli dello scorso anno”.
E’, infatti, con il Natale che si avvia la fase crescente dell’incidenza influenzale, annunciata nel suo picco fra la metà e la fine di gennaio. Sarà di media intensità – ripetono gli esperti – ma dai numeri importanti. E’ proprio il dato della malattia sui bambini a portare a queste conclusioni: per ogni adulto a letto, già tre i bimbi malati nella penisola. Questo significa che saranno proprio i più piccoli a divenire il principale veicolo di contagio nelle prossime settimane.
L’arma migliore resta ancora il vaccino, ancora disponibile, soprattutto per i bimbi considerati a rischio: quelli che soffrono di malattie respiratorie e quelli fra i 6 e i 24 mesi di età. Nel caso il genitore riconoscesse i sintomi dell’influenza è importante non cercare di eliminarli con farmaci "fai da te" (troppo spesso si fa ricorso alla somministrazione di antibiotici non controllata dal medico), ma piuttosto alleviarli – tenendo a riposo qualche giorno in più il bambino - aspettando che l’influenza faccia il suo corso.
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