Un guasto temporaneo di un’azienda. E’ la spiegazione data dall’azienda dei servizi all’acqua rossa confluita nel torrente San Marino, alla base anche di una interrogazione presentata da un gruppo di deputati del Partito Democratico. Il fenomeno, già risolto, si estendeva per un massimo di 200 metri oltre confine. Il guasto è stato riparato, e l’azienda in questione non sarà multata poiché, spiega anche l’igiene ambientale, gli accordi prevedono che l’impresa possa scaricare nella fogna e il tubo dal quale è uscita la fonte di inquinamento è di proprietà dell’azienda dei servizi stessa. L’Aass esclude comunque nel modo più assoluto rischi alla balneazione, come paventava il Pd.
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