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Inverno 2024: previsioni di un'influenza intensa. Cosa c'è da sapere

Attesa una stagione influenzale più pesante rispetto al passato. Appello di medici e virologi: vaccini disponibili in tempo e senza ritardi.

14 set 2024
Inverno 2024: previsioni di un'influenza intensa. Cosa c'è da sapere

L'autunno è alle porte e - con le temperature in picchiata di questi giorni - si torna a pensare all'influenza. Ma cosa possiamo aspettarci per il prossimo inverno? Le previsioni indicano una stagione influenzale in arrivo particolarmente intensa, simile o addirittura peggiore rispetto allo scorso anno, quando in Italia si sono registrati 15 milioni di contagi da virus influenzali e parainfluenzali. I contagi però, al momento, sarebbero ancora molto limitati, così come quelli relativi ai malanni parainfluenzali. I dati pubblicati dal Ministero della Salute rivelano che la copertura vaccinale per l'influenza nella stagione 2023-24 è calata al 18,9%. Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano, avverte che l’epidemia influenzale in Australia, appena conclusasi, è stata peggiore rispetto allo scorso anno, e invita a considerarla un segnale di allarme per l'Italia. Secondo Matteo Bassetti - direttore del reparto Malattie infettive al San Martino di Genova intervistato dal Quotidiano Nazionale - il picco, solitamente previsto tra fine gennaio e febbraio, è probabile che possa arrivare prima e a metà novembre si potrebbero già registrare i primi casi importanti. Indicando come periodo più adatto per la vaccinazione la fine di settembre, fino a fine ottobre.

Covid o influenza?
Decisamente più diffuso sembrerebbe attualmente il COVID. I sintomi - solitamente non gravi-, sono quelli delle ultime varianti e comprendono con più frequenza febbre, tosse, difficoltà respiratorie e, in alcuni casi, perdita di gusto e olfatto, con una buona parte di casi asintomatici. 

Preoccupazioni sull’Influenza Aviaria
Intanto negli Stati Uniti, in Missouri, si registra un primo caso di influenza aviaria senza contatto con animali malati. "E' il 14esimo caso umano di H5 negli Stati Uniti nel 2024 e il primo senza un'esposizione ad animali malati o infetti", ha affermato il Center for Disease control in una nota. Per il Cdc il rischio di diffusione del virus tra la popolazione resta basso. Per Massimo Ciccozzi, ordinario di Epidemiologia al Campus Biomedico di Roma, "per ora si tratta di un allarme non basato su dati scientifici, ma va monitorato con attenzione".






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