Migliaia di sostenitori dell’ex candidato moderato di nuovo in piazza a Teheran per il sesto giorno consecutivo. Mussavi che contesta il voto del 12 giugno e la vittoria attribuita ad Ahmadinejad, ha preso la parola davanti ai suoi sostenitori. Vestito di nero come i manifestanti per commemorare i morti degli incidenti di lunedì scorso si è rivolto alla folla con un megafono. Il Consiglio dei Guardiani ha convocato per l'inizio della settimana prossima, che in Iran comincia il sabato, i quattro candidati, Ahmadinejad, Mussavi, Karrubi e Rezai, per esaminare i ricorsi presentati sui risultati elettorali. Sono 646 le asserite irregolarità segnala al Consiglio dei Guardiani della costituzione dai tre candidati sconfitti da Ahmadinejad. Lo ha detto alla televisione iraniana il portavoce del Consiglio. Presunte irregolarità che vanno dalla mancata consegna al ritardo nella consegna stessa delle schede in alcuni seggi, dalla modifica degli itinerari di alcune urne a pressioni esercitate su alcuni elettori affinché scegliessero un determinati candidato. Mussavi ha già anticipato che non si accontenta del riconteggio parziale dei voti, ma chiede l’annullamento e la ripetizione delle elezioni. Insieme all’ex presidente Khatami ha inviato una lettera al capo del dipartimento penitenziario per chiedere la scarcerazione di tutte le persone arrestate in questi giorni, che sarebbero più di 500. Ieri il regime aveva fatto sapere che i manifestanti arrestati rischiano la pena di morte.
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