L’emergenza rifiuti e la sensibilità sullo stato di salute del nostro pianeta ha spinto un gruppo di cittadini, sull’esperienza di scuole italiane, a proporre un'istanza d’Arengo per eliminare "dalle mense scolastiche del Territorio l’acqua minerale in bottiglia sostituendola con dell’acqua del rubinetto in caraffa". Questo eliminerebbe il problema dello smaltimento delle bottiglie, e contribuirebbe all’abbassamento delle emissioni di CO2 prodotta per fabbricare la plastica e dai mezzi di trasporto utilizzati per la distribuzione. Ma l’acqua che esce dai nostri rubinetti è veramente sicura? Renaldo Renzi dell’Istituto d’Igiene Ambientale sostiene che “l’acqua del rubinetto è sicura e va bevuta. Il nostro Istituto - dice - in collaborazione con l’Azienda Autonoma dello Stato che si sta adoperando per una modernizzazione della rete, provvede a sottoporre tutte le acque, sia quelle provenienti dalle nostre fonti che quelle derivanti da approvvigionamenti esterni ad analisi settimanali regolari. I controlli - prosegue Renzi - vengono effettuati sia a monte che all’uscita dei terminali e all’interno degli impianti le acque subiscono un trattamento con biossido di cloro che garantisce maggiore sicurezza rispetto all’ipoclorito. Diverso il parere dei Dietisti che pur non avendo nulla contro l’acqua del rubinetto, sostengono che solo l’utilizzo di acque minerali garantirebbe nelle mense scolastiche acque microbiologicamente pure, quindi non trattate e con un residuo fisso adeguato.
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