“Non tutti i malati sono uguali”. Così recita un passo dell’istanza d’Arengo, che porta all’attenzione dei Capi di Stato una questione delicatissima: la possibilità – da parte delle persone affette da patologie gravi e croniche – di affrontare la malattia con dignità. I firmatari – in buona sostanza - chiedono di modificare la normativa, sui controlli della medicina fiscale, per alcune tipologie di pazienti. Nell’istanza si parla di tumori, aids, gravi forme depressive: le malattie invalidanti insomma. L’orario di controllo fiscale – in particolare la doppia fascia oraria – e l’impossibilità di uscire dal ridottissimo territorio sammarinese, trasformerebbero la malattia in una sorta di carcere, limitando in modo insostenibile la libertà di movimento e i contatti sociali. Si chiede allora l’eliminazione del controllo della medicina fiscale per una serie di patologie importanti e invalidanti. Questo anche alla luce della ratifica – da parte del Consiglio Grande e Generale – della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili - e il relativo protocollo facoltativo – adottati a New York nel 2007, ed entrati in vigore il 3 maggio del 2008.
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