Due diritti contrapposti: quello a manifestare e quello alla libera circolazione delle persone e delle merci. Ma contrapposte tornano ad essere ANIS e sindacati, che prendono posizione all’indomani delle 3 istanze d’arengo sul diritto di sciopero - firmatari i Popolari, ma soprattutto lavoratori e cittadini. Chiedono una precisa regolamentazione al diritto di manifestazione che prevede occupazione di luoghi pubblici e torna così d’attualità il dibattito, innescato il luglio scorso, sulla legittimità dei blocchi stradali, forma di protesta scelta durante la logarante trattativa per il rinnovoo del contratto industria.
Dura la reazione del segretario FULI CSDL Enzo Merlini che parla di “Una iniziativa sollecitata dall’Anis che inaugura una nuova modalità di azione poilitica e che ha come obieettivo quello di delegittimare i vertici sindacali con azioni che sembrano partire dai lavoratori”. Una reazione, quella della CSDL che nasce anche dalla denucnia di una lavoratrice di Faetano su una raccolta di firme in a sostegno delle petizioni sollecitata proprio dagli Industriali e allargata anche ai cittadini frontalieri.
“Tre istanze legittime” - più morbido il commento di Giorgio Felici della Federazione Industria CDLS, che sottolinea però il rischio di spostare a livello istituzionale un conflitto sociale già aspro; trasformando le relazioni industriali in uno scontro tra tifoserie: “Dopo 90 ore di sciopero e tre mobilitazioni generali – dice - c’è bisogno di dialogo per rimuovere i motivi del conflitto”.
“Appoggiamo in pieno le istanze – confessa il segretario dell’ANIS, Carlo Giorgi che torna a condannare come illegali i blocchi stradali. “E’ diritto dei cittadini quello di ricorrere alle istanze d’arengo, strumento di democrazia; e il Parlamento ha il dovere di far sì che tutti godano dei propri diritti. Spetta ora ai sindacati – dice Giorgi – guardarsi allo specchio e fare autocritica”.
Dura la reazione del segretario FULI CSDL Enzo Merlini che parla di “Una iniziativa sollecitata dall’Anis che inaugura una nuova modalità di azione poilitica e che ha come obieettivo quello di delegittimare i vertici sindacali con azioni che sembrano partire dai lavoratori”. Una reazione, quella della CSDL che nasce anche dalla denucnia di una lavoratrice di Faetano su una raccolta di firme in a sostegno delle petizioni sollecitata proprio dagli Industriali e allargata anche ai cittadini frontalieri.
“Tre istanze legittime” - più morbido il commento di Giorgio Felici della Federazione Industria CDLS, che sottolinea però il rischio di spostare a livello istituzionale un conflitto sociale già aspro; trasformando le relazioni industriali in uno scontro tra tifoserie: “Dopo 90 ore di sciopero e tre mobilitazioni generali – dice - c’è bisogno di dialogo per rimuovere i motivi del conflitto”.
“Appoggiamo in pieno le istanze – confessa il segretario dell’ANIS, Carlo Giorgi che torna a condannare come illegali i blocchi stradali. “E’ diritto dei cittadini quello di ricorrere alle istanze d’arengo, strumento di democrazia; e il Parlamento ha il dovere di far sì che tutti godano dei propri diritti. Spetta ora ai sindacati – dice Giorgi – guardarsi allo specchio e fare autocritica”.
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