Se nel 2002 gli stranieri regolarmente residenti in Italia, rappresentavano il 2,38% della popolazione, nel 2065 la percentuale di immigrati di prima e seconda generazione salirà al 40%. E' quanto emerge dal rapporto elaborato dal Centro Studi Machiavelli, che analizza – basandosi sui numeri, al netto di valutazioni ideologiche - la tematica che forse più di ogni altra, oggi, è al centro del dibattito politico. Considerata la narrazione prevalente, le sorprese non mancano nel report, che ha come fonti Banca Mondiale, Eurostat, ONU ed Istat. Solo il 15% degli immigrati provenienti dall'Africa, infatti, fuggirebbe da situazioni di conflitto; nella maggior parte degli altri casi il motivo sarebbe la ricerca di migliori condizioni economiche. La ragione profonda di questa situazione, sostengono gli analisti del think tank, sarebbe l'esplosione demografica del Continente africano, dove alla fine del secolo si stima si troverà il 40% della popolazione mondiale. I nigeriani, ad esempio, che da soli rappresentano il 22% dei richiedenti asilo in Italia, arrivano da un Paese dove, secondo le stime delle Nazioni Unite, i 182 milioni di abitanti attuali potrebbero arrivare a 800 milioni entro il 2100. Tutto ciò, in un contesto di globalizzazione, e maggiore facilità degli spostamenti, sta portando - secondo l'analista Daniele Scalea - a flussi migratori senza precedenti
Riproduzione riservata ©