Desta sorpresa la decisione del Kennel Club di organizzare una nuova mostra canina in ottobre, dopo quella dello scorso maggio, annullata d’urgenza dopo che alcuni esemplari erano stati avvelenati. “Il killer è ancora a piede libero – fa notare l’avvocato Giovanni Bonifacio del Foro di Venezia, a difesa di una 90ina di espositori che chiedono il risarcimento dei danni – e non penso proprio che altri verranno a mettere a repentaglio i propri cani. Tramite passaparola infatti, stanno già consigliando di non aderire al nuovo evento. Finché il colpevole non sarà assicurato alla giustizia – conclude – mi auguro vivamente che le autorità non concedano le autorizzazioni”.
Il presidente del Kennel Club Franco Stacchini puntualizza che nulla è stato ancora deciso, c’è solo una proposta avanzata alla federazione internazionale che deve dare il suo ok: “Al momento siamo in attesa”, dice. Respinta la richiesta di risarcimento danni presentata, l’avvocato ha deciso di informare formalmente la Federazione cinologica internazionale, cui il Kennel è affiliato: “A nostro giudizio – spiega Bonifacio – c’è violazione del regolamento internazionale, là dove prevede che in caso di esposizione annullata, gli organizzatori devono restituire almeno in parte le quote versate”. Ma Stacchini replica: “I cani sono deceduti fuori dall’area espositiva, e non possiamo essere responsabili di quanto avviene all’esterno”.
Il presidente del Kennel Club Franco Stacchini puntualizza che nulla è stato ancora deciso, c’è solo una proposta avanzata alla federazione internazionale che deve dare il suo ok: “Al momento siamo in attesa”, dice. Respinta la richiesta di risarcimento danni presentata, l’avvocato ha deciso di informare formalmente la Federazione cinologica internazionale, cui il Kennel è affiliato: “A nostro giudizio – spiega Bonifacio – c’è violazione del regolamento internazionale, là dove prevede che in caso di esposizione annullata, gli organizzatori devono restituire almeno in parte le quote versate”. Ma Stacchini replica: “I cani sono deceduti fuori dall’area espositiva, e non possiamo essere responsabili di quanto avviene all’esterno”.
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