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"La riforma delle pensioni sia più sostenibile", i sindacati annunciano lo sciopero generale

"Non si può rimanere silenti - scrivono CSdL CDLS e USL - di fronte a quella che ha il sapore di una sfida, non tanto al sindacato, ma alle persone che rappresenta"

16 ott 2022

Dopo una settimana di incontri le tre sigle sindacali, CSdL CDLS e USL, evidenziano "troppi vuoti" nel progetto di legge sulla riforma delle pensioni che, scrivono in una nota, "rimanda i temi più salienti al futuro".

"Ne sono l’esempio - scrivono - il prelievo dai fondi pensioni che può dirsi forzoso in quanto non concordato annualmente con le OOSS e non inserito nell’ambito di una crescita del contributo dello Stato, e l’assenza della riforma di Fondiss". I sindacati evidenziano anche, come principali punti di frizione, i disincentivi molto alti per chi opta per il pensionamento anticipato, misure per le madri inadeguate e la mancata possibilità di riscattare gli anni dell’Università. Da qui l'annuncio di uno sciopero generale che avverrà in concomitanza della seconda lettura del pdl nel Consiglio Grande e Generale di novembre, per cui non è ancora stata fissata la data.

Nel mirino anche emedamenti "portati in commissione senza alcun confronto preventivo" tra cui quello relativo al blocco dell’indicizzazione delle pensioni che, per i sindacati, "costituisce una vera e propria provocazione".

CSdL CDLS e USL molto critici anche sul progetto di legge sul mercato del lavoro "di cui - scrivono - non si sentiva la necessità essendo la disoccupazione ai minimi storici, e che avrebbe avuto un senso se fosse intervenuta sulla qualità dell’occupazione, andando incontro alle esigenze dei lavoratori fragili e delle donne".

"Non si può rimanere silenti - conclude la nota - di fronte a quella che ha il sapore di una sfida, non tanto al sindacato, ma alle persone che rappresenta: lo sciopero generale diventa la necessaria reazione. La riforma previdenziale coinvolge tutti: chi è già in pensione, chi ci sta per andare, chi ci andrà in futuro. Inaccettabile dunque la sua mancata condivisione".





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