La fotografia scattata da Eurostat per il 2007 colloca l’Italia al terzultimo posto nella classifica europea, con uno scarto del 24,1%, molto distante dalla media UE del 14,2%. Nonostante il dato, piuttosto basso rispetto agli obiettivi europei, l’Italia negli ultimi sette anni di progressi ne ha fatti, riducendo la percentuale di qualche punto.
Ma c’è ancora molto da fare affinché la donna – in campo occupazionale – acquisti pari diritti dei colleghi maschi. Fatta eccezione per chi decide volontariamente di rinunciare ad una professione per occuparsi della casa e dei figli, sono ancora tante le discriminazioni a cui vanno incontro le donne che si affacciano al mondo del lavoro. Nei colloqui per l’assunzione sono ancora radicati luoghi comuni e timori legati all’inaffidabilità di una donna che voglia mettere su famiglia. Per cui si tende a scegliere un uomo anche se meno qualificato, e a pagarlo di più.
Anche San Marino si colloca in tendenza con quella che è la media italiana. I piccoli numeri del Titano ci parlano di tassi di disoccupazione molto più alti per le donne. Dal 2004 il gap tra occupazione maschile e femminile è stato sempre più o meno costante, con oltre 3.000 lavoratori uomini in più. Nel mese di febbraio di quest’anno, ad esempio, su 549 disoccupati, ben 401 erano donne.
Monica Fabbri
Ma c’è ancora molto da fare affinché la donna – in campo occupazionale – acquisti pari diritti dei colleghi maschi. Fatta eccezione per chi decide volontariamente di rinunciare ad una professione per occuparsi della casa e dei figli, sono ancora tante le discriminazioni a cui vanno incontro le donne che si affacciano al mondo del lavoro. Nei colloqui per l’assunzione sono ancora radicati luoghi comuni e timori legati all’inaffidabilità di una donna che voglia mettere su famiglia. Per cui si tende a scegliere un uomo anche se meno qualificato, e a pagarlo di più.
Anche San Marino si colloca in tendenza con quella che è la media italiana. I piccoli numeri del Titano ci parlano di tassi di disoccupazione molto più alti per le donne. Dal 2004 il gap tra occupazione maschile e femminile è stato sempre più o meno costante, con oltre 3.000 lavoratori uomini in più. Nel mese di febbraio di quest’anno, ad esempio, su 549 disoccupati, ben 401 erano donne.
Monica Fabbri
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