Taglio del nastro alla Pinacoteca San Francesca per la mostra che celebra i 50 anni dalla legge che il 10 settembre 1973 diede anche alle donne la possibilità di essere elette a San Marino.
Sui pannelli allestiti, insieme a documenti, video e fotografie, c’è però la testimonianza che la strada da percorrere per una vera uguaglianza politica è ancora lunga. A San Marino tra gli ultimi 196 Capitani Reggenti le donne sono state 19 mentre solo 9 nello stesso arco di tempo hanno ricevuto incarichi di governo.
Numeri che arrivano anche dal ritardo con cui il Titano concesse alle donne l’elettorato passivo e la mostra, aperta fino al prossimo 19 novembre, rivivrà le battaglie che hanno portato alla conquista del voto femminile in Italia e a San Marino. Un passaggio fondamentale per ogni vero Stato Democratico.
“Ci pareva importante mettere in mostra questa vicenda affinché anche le nuove generazioni la conoscessero – ha detto la curatrice Valentina Rossi - soprattutto perché molte immagini esposte sono del tutto inedite".
Presente al taglio del nastro anche il Segretario alla Cultura Andrea Belluzzi che ha ringraziato tutti i curatori della mostra mentre anche dal Direttore degli Istituti Culturali Paolo Rondelli è arrivato un messaggio alle nuove generazioni: “I diritti non sono una cosa scontata, i diritti vanno celebrati ogni giorno e ne vanno ricordate le conquiste ai più giovani che spesso danno tutto per conquistato. Bisogna invece continuare a lottare, anche per mantenere quello che si ha".
L’ala italiana della mostra ha voluto invece indagare come l'opinione pubblica accolse l'accesso delle donne alla vita politica nel 1946. La risposta è che l'attenzione era più sull'apparenza fisica che sulle competenze. Discorsi simili, troppo simili a quelli odierni. "Ancora oggi molto spesso i media insistono su quello che è il look delle parlamentari – ha spiegato la Docente dell’Università di Siena Patrizia Gabrielli - delle ministre e questo è un modo per deviare l'attenzione su aspetti più futili che non hanno nulla a che vedere con la politica”.
Nel servizio le interviste a Valentina Rossi (curatrice della mostra), a Paolo Rondelli (Direttore degli Istituti Culturali), e alla Professoressa Patrizia Gabrielli (consulente scientifica della mostra e docente di Storia contemporanea e Storia di genere all’Università di Siena).