Sono le mele il frutto più frequentemente contaminato secondo i dati del rapporto 'Pesticidi nel piatto', presentato da Legambiente, che evidenzia un peggioramento della salubrità del comparto ortofrutta italiano con un aumento dei fitofarmaci. Sono 109, su 8.764, i campioni analizzati e risultati irregolari, l’1,2% del totale e in aumento rispetto al 2008. Su 2410 campioni è stata rilevata la presenza di uno o più residui. E’ la frutta, mele in testa, la categoria più inquinata con irregolarità in aumento rispetto allo scorso anno. Più in dettaglio su 3.507 campioni di frutta 81 hanno presentato residui al di sopra dei limiti previsti dalla legge. Su quasi il 90% delle mele analizzate in Emilia Romagna si sono trovati residui chimici e su 155 campioni, 30 sono risultati regolari con un solo residuo, 103 con più di un residuo e 3 fuori legge.
Non va meglio a Bolzano su 60 mele solo 7 non presentavano residui e a Trento, dove su 22 campioni di mele 9 sono irregolari. Stessa sorte per le mele campane con l' 81% contaminato da uno o più residui. 18 campioni di mele su 20 risultano contaminati anche in Sardegna. Ma non stanno meglio gli agrumi. In Friuli Venezia Giulia, il 40% dei campioni presenta più di un residuo, nelle Marche il 35,3%, mentre il 47% ne ha solo uno. In Toscana è il 38,6% che presenta più residui.
Non va meglio a Bolzano su 60 mele solo 7 non presentavano residui e a Trento, dove su 22 campioni di mele 9 sono irregolari. Stessa sorte per le mele campane con l' 81% contaminato da uno o più residui. 18 campioni di mele su 20 risultano contaminati anche in Sardegna. Ma non stanno meglio gli agrumi. In Friuli Venezia Giulia, il 40% dei campioni presenta più di un residuo, nelle Marche il 35,3%, mentre il 47% ne ha solo uno. In Toscana è il 38,6% che presenta più residui.
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