A Palazzo Pubblico incontrano i membri dei partiti rappresentati in Consiglio Grande e Generale, per sgombrare il campo da fraintendimenti e polemiche, tornando a puntualizzare in primo luogo le finalità della proposta di legge. Trovare soluzioni reali per conciliare la tutela della vita della madre e quella del bambino: due vite in una storia comune, dunque, mai da porre in contrapposizione. In testa, il sostegno alla donna, “perché sia libera di scegliere di portare avanti una gravidanza in condizioni difficili. Libera da condizionamenti spesso legati alla famiglia – spiega Elena Clerici, dell'Associazione Papa Giovanni XXIII - alle condizioni economiche o lavorative”. Soluzioni concrete contemplate nella proposta di legge, a partire anche dal sostegno economico: sussidio per ogni figlio, nel primo anno di vita, in caso di famiglie in difficoltà; aiuti più significativi per mamme sole o senza reddito con assegni fino al 18esimo mese di vita; aumento delle detrazioni per le famiglie numerose. Possibilità, poi, di non riconoscere la maternità o la paternità in anonimato, affidando il figlio al personale ospedaliero, senza incorrere nelle sanzioni penali legate all'abbandono, con il conferimento immediato al bimbo dello stato di adottabilità. Accanto alla proposta di legge, l'esperienza, nei risultati prodotti da una azione di accompagnamento alle mamme: “Di 6000 donne incontrate in oltre 20 anni di attività dell'Associazione Papa Giovanni XXIII – spiega Elena Clerici - 2 su 3 hanno poi scelto di tenere il proprio bambino”.
Nel video, l'intervista a Elena Clerici, Associazione Papa Giovanni XXIII