L’Unione Africana tenta una mediazione tra Gheddafi e gli insorti e convoca per domani una riunione ad Addis Abeba, in Etiopia, per discutere del conflitto in corso, anche con esponenti di Stati arabi, dell'Unione europea e delle Nazioni Unite. A Bruxelles, intanto, i paesi dell’Unione valutano la proposta tedesca di un embargo sul petrolio libico, ma l’Italia chiede che sia l’Onu a decidere. A New York il Consiglio di Sicurezza ascolta la relazione del segretario generale Ban Ki Moon e la Russia preme per il cessate il fuoco. Ma proprio oggi un jet libico ha violato la no fly zone ed è stato abbattuto da un caccia francese. La battaglia su terra invece sembra sia particolarmente intensa a Misurata. In mattinata i lealisti pro-gheddafi avevano annunciato il controllo del porto della città e poche ore dopo un analogo annuncio è stato fatto dal portavoce dell’esercito rivoluzionario. Fonti mediche della terza città libica parlano di 109 morti in una settimana di scontri. Il Governo di Tripoli indica invece in 100 le vittime dei bombardamenti della coalizione. E in serata il comandante americano che coordina le operazioni, Carter Ham, ribadisce: "Non stiamo dando la caccia a Gheddafi, stiamo semplicemente facendo rispettare la 'No fly zone' e l'embargo”.
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