Per dire "grazie all'Italia" per il suo riconoscimento del Consiglio Nazionale provvisorio quale legittimo interlocutore politico libico, alcune decine di persone si sono riunite oggi davanti all'edificio dove aveva sede il consolato italiano a Bengasi, devastato in una manifestazione di protesta il 17 febbraio del 2006. Innalzando bandiere dell'Italia e della Libia dell'era pre-Gheddafi, i manifestanti hanno ripetutamente scandito in coro "grazie Italia, viva la Libia Libera". L'iniziativa è stata promossa dal comitato dei parenti delle vittime di quel giorno: 14 persone rimaste uccise quando, per disperdere la manifestazione, le forze di sicurezza libiche aprirono il fuoco. Volevano protestare contro l'allora ministro Roberto Calderoli, che aveva mostrato in diretta Tv una maglietta con riprodotte le vignette sul Profeta Maometto.
Riproduzione riservata ©