Dopo Brega il terminal petrolifero di Ras Lanuf: di grande importanza strategica. Superata la fase di stallo dei giorni scorsi, appare ormai inarrestabile l’avanzata dei ribelli libici, forti anche dei bombardamenti tattici - della coalizione - sulle colonne corazzate governative. Conquiste territoriali che hanno permesso agli insorti di dichiarare di essere pronti ad esportare petrolio - fino a 130.000 barili al giorno - “in meno di una settimana”. I ribelli ora hanno in pugno l’intera Cirenaica e tallonano le forze governative in ripiegamento verso Sirte: roccaforte del Colonnello. Pare sia ripreso – invece – l’assedio dei lealisti su Misurata. Secondo fonti non confermate starebbero impiegando carri armati ed armi pesanti nell’attacco. E mentre il ministro agli esteri Frattini ipotizza un’iniziativa politica italo-tedesca, per il dopo Gheddafi, il comitato militare Nato raggiunge un accordo sul comando di tutte le operazioni militari. Domani – a Napoli – la conferenza stampa del generale Bouchard sulle linee di intervento. Dal Papa, intanto, arriva un “accorato appello” agli organismi internazionali per l’immediato avvio di un dialogo che sospenda l’uso delle armi.
Uno degli effetti più evidenti, delle rivolte nel Maghreb, è l’ondata massiccia di profughi e immigrati sulle coste italiane. Per un aggiornamento sul campo, dall’avamposto di Lampedusa, abbiamo contattato il parroco dell’isola: don Stefano Anastasi. Nel video l'intervista
Gianmarco Morosini
Uno degli effetti più evidenti, delle rivolte nel Maghreb, è l’ondata massiccia di profughi e immigrati sulle coste italiane. Per un aggiornamento sul campo, dall’avamposto di Lampedusa, abbiamo contattato il parroco dell’isola: don Stefano Anastasi. Nel video l'intervista
Gianmarco Morosini
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