Sono stati liberati i quattro giornalisti italiani sequestrati ieri mattina. Stanno bene e ora si trovano all'Hotel Corinthia a Tripoli. Due giovani lealisti libici hanno fatto irruzione nella casa privata in cui erano prigionieri e li hanno fatti uscire. Un gruppo di insorti sostiene di aver trovato e circondato nel quartiere di Abu Salim il luogo dove si nascondono il Colonnello Gheddafi e i suoi figli. Ma dalla tv libica Al Orouba arriva l’ennesimo messaggio audio del rai: "Non ci sarà un posto sicuro per i ribelli - ha detto - "Uccideteli strada per strada e non abbiate paura dei bombardamenti", ha continuato il colonnello rivolgendosi ai lealisti. "La Libia - ha ribadito - non è della Francia, non è dell’Italia e non è dei colonialisti". Intanto il governo italiano si è detto disponibile a scongelare una prima tranche di 350 milioni di euro di fondi libici verso la "Nuova Libia". Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al termine dell'incontro a Milano con il primo ministro del governo transitorio libico Mahmoud Jibril. Mentre il 29 agosto l'Eni firmerà a Bengasi un accordo "per la fornitura di ingenti quantitativi di gas e benzina per le necessità della popolazione".
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