Le forze fedeli a Gheddafi hanno attaccato la città di Misurata controllata dall'opposizione. Il leader libico è riapparso in pubblico. Le immagini trasmesse dalla tv di Stato mostrano il raìs che si rivolge a una platea che lo applaude. Rivolgendosi alla comunità internazionale, Gheddafi ha alternato attacchi e frasi a effetto, rivendicando la specificità dello stato libico: "Il popolo è la guida del paese. Non siamo un regime presidenziale, il nostro sistema è diverso, tutto il potere è nelle mani dei comitati popolari" ha detto. Poi ha attaccato ancora una volta l'Italia: "l’abbiamo costretta ad inchinarsi, deve scusarsi per il regime coloniale, ci pentiamo del rapporto che abbiamo avuto con loro, l'Italia dovrà pagare". Il colonnello ha dato la responsabilità dei disordini nel Paese alla rete terroristica di Bin Laden:"Ci sono i militanti di Al Qaeda e alcuni libici reduci dall'Afghanistan dietro la rivolta di questi giorni". All’ipotesi di esilio ventilata dagli Stati Uniti Gheddafi ha risposto con una risata di scherno. “Combatteremo per la Libia, ha detto, fino all’ultimo uomo e all’ultima donna”.
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