Un portavoce del governo di Tripoli ha detto oggi che Muammar Gheddafi e i suoi figli sono in Libia e sono determinati a restarci “fino alla fine”. Intanto, proseguono i combattimenti: mentre gli insorti sono fermi a 40 km da Brega, stamane la Nato ha preso il comando unico delle operazioni aeree sulla Libia, per assolvere i compiti di embargo delle armi, l’imposizione della no-fly zone e la protezione di civili e centri abitati. Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen si è opposto all’idea di armare i ribelli libici, sottolineando che l’Alleanza atlantica interviene militarmente solo “per proteggere il popolo”, non per fornirlo di munizioni. Nella notte Barack Obama ha ringraziato l’Italia per “l’appoggio costante alle operazioni della coalizione in Libia”. Una giornata, quella di ieri, caratterizzata anche dalla fuga del ministro degli esteri libico in Gran Bretagna, ma il governo britannico oggi assicura che a Mussa Kussa “non è stato offerto alcun salvacondotto”. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha invece annunciato che lunedì sarà a Roma un inviato degli insorti. Risolto il giallo del peschereccio della marineria di Siracusa dato per disperso in attività in acque. In realtà il comandante del motopesca aveva lanciato l’SOS perché spaventato dal repentino avvicinarsi di una delle tante navi da guerra che in questi giorni viaggiano al largo della Libia.
s.p.
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